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Il circuito di Spa-Francorchamps è il più antico e famoso autodromo del Belgio.
Situato nelle vicinanze di Francorchamps, una cittadina della municipalità di Stavelot ai confini con la municipalità di Spa,
nelle Ardenne. Il circuito è sede del Gran Premio del Belgio di Formula 1, la cui prima edizione si svolse nel 1924,
e inoltre della 24 Ore di Spa e di altre gare del calendario internazionale.
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SPA - FRANCORCHAMPS |
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IL CIRCUITO
Lo storico circuito di Spa-Francorchamps è situato a 50km a
sud-est di Liegi, nel bel mezzo della foresta delle Ardenne.
Spa
appartiene alla leggenda della F1 perché, nel tortuoso
circuito belga, si corre sin dal 1950. In parte strada pubblica (e quindi a tutti
gli effetti
circuito cittadino) e in parte circuito di F1 vero e
proprio, il percorso del Campo dei Franchi spesso presenta situazioni
anomale per il Circus della F1
con piogge improvvise, nebbie e
temperature bassissime in certe parti del tracciato, e il sole
splendente in altre.
Spa-Francorchamps: banco di prova per i piloti
Lunghezza circuito |
7,004 Km |
- Numero curve 19 |
Spa, circuito intriso di storia, pista che esalta i campioni

Gran Premio del Belgio 1931
Il Gran Premio del Belgio 1931 fu la IIIª edizione del Gran Premio del Belgio, si svolse sul circuito di Spa-Francorchamps
e fu valido quale terza prova del Campionato europeo di automobilismo 1931.
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Durante le prime ore di gara vi fu un'aspra lotta
tra la Bugatti di Achille Varzi e l'Alfa Romeo di Tazio Nuvolari e
quando il piemontese cedette il volante al copilota Louis Chiron la
Bugatti mantenne la testa della corsa per tutte le fasi centrali della
competizione, fino al ritiro per un guasto al magnete.
Anche l'Alfa Romeo di Campari/Zehender fu costretta al ritiro, con
l'italiano che dovette rinunciare alla lotta al titolo di campione
europeo. In seguito la coppia Nuvolari/Borzacchini (Alfa Romeo) si issò
al primo posto della classifica per un lungo tempo, cedendo la posizione
solo durante l'ultima ora.
La gara fu portata a termine da otto dei 12 equipaggi che presero il
via e fu vinta a sorpresa dall'equipaggio Grover/Conelli, che alla
vigilia non erano certo considerati tra i favoriti,
grazie ad una migliore strategia nelle soste ai box, seguiti da
Nuvolari/Borzacchini e dall'Alfa Romeo di Minoia/Minozzi, con
Birkin/Lewis (su Alfa Romeo privata)
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Storia del circuito |
La F1 fa tappa sul mitico circuito di
Spa-Francorchamps, che a ragione viene considerato uno dei pochissimi
tracciati “vecchio stile” ancora rimasti nel
calendario iridato.
Nonostante il GP del Belgio a volte si sia corso in
altre sedi (Nivelles, Zolder), Spa resta la “sede
storica” di questo Gran Premio. Oggi esso rappresenta il
circuito più lungo del mondiale con i suoi quasi 7
chilometri di lunghezza, tuttavia in origine esso misurava
più del doppio. Il circuito fu creato nel 1924 unendo alcuni
tratti adibiti alla viabilità ordinaria, ma fino al 1939 non
c’era la famosa curva dell’Eau Rouge, che veniva
bypassata da una curva più lenta, detta “Ancient
Douane”. La modifica che portò a includere
l’Eau Rouge si dovette al fatto che gli organizzatori belgi
volevano a tutti i costi che Spa diventasse il circuito più
veloce d’Europa, visto che non potevano competere con gli
infiniti rettilinei del circuito di Tripoli, in Libia, dove si
toccavano medie da 230 all’ora.
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Nuvolari su Maserati al Gran Premio del Belgio del 1933
Nel 1933 si assistette a una
delle tante imprese di Nuvolari, che ingiustamente viene poco
ricordata:
Tazio, dopo un diverbio con Enzo Ferrari che con la sua
Scuderia faceva correre le Alfa, decise di presentarsi in Belgio a
bordo di una Maserati e, nonostante partisse ultimo, già
alla fine del primo giro si presentò in testa a tutti per
poi vincere imperiosamente. Nel ’37 si assistette a una
tremenda ed entusiasmante battaglia a tre fra Hasse, Stuck (entrambi su
Auto Union) e Lang (Mercedes) con il primo che prevalse vincendo il suo
primo e unico GP.
Prima della pausa forzata dovuta alla guerra
mondiale, nell’edizione del 1939 avvenne un gravissimo
incidente nel quale perì il giovane Richard Seaman, in testa
alla corsa con la sua Mercedes, slittando sotto la pioggia e urtando un
albero prima del rettilineo che precede la Source, i serbatoi si
incendiarono e per Seaman, la più grande promessa del
motorismo inglese di quegli anni, non vi fu nulla da fare. |
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Il Gran Premio del Belgio del 1950 fu il quinto round del Campionato Mondiale Piloti di Formula 1
disputato il 18 giugno 1950 sul Circuito di Spa-Francorchamps
nella sua versione completamente stradale e molto veloce di 14 km.
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Farina e Fangio come al solito, sono i più veloci nella sessione di
qualifiche con Fagioli impossibilitato a tenere il loro passo. Sommer
resta davanti alla Ferrari con la sua vecchia Talbot-Lago. La gara ha
una svolgimento pressoché simile. Le Alfa Romeo fanno corsa a sé e nei
primi cinque giri ottengono un vantaggio tale che dai box viene
impartito l'ordine di rallentare. Sommer gareggia con le due Ferrari.
Quando le Alfa si fermano per il rifornimento, al 12º e 13º giro,
Raymond Sommer prende il comando della corsa. Il francese decide di
forzare nel tentativo di conseguire il maggiore vantaggio possibile
prima del suo turno per il rifornimento, ma al 20º giro è costretto al
ritiro per rottura del motore. In precedenza, al 2º giro si era ritirato
Giraud Cabantous ancora per il motore, e al 15º giro Etancelin per
surriscaldamento. Due giri più tardi si ritira anche Chaboud. Ascari
prende il comando ma deve fermarsi subito per il rifornimento e le Alfa
tornano ancora a dominare con Fangio a condurre davanti a Farina e
Fagioli. Farina soffrì di problemi alla trasmissione nei giri finali e
chiuse al quarto posto dietro la migliore Talbot-Lago classificata,
guidata da Rosier. Ascari finisce quinto. Luigi Villoresi si classifica
al sesto posto: dapprima attardato da continue soste ai box per problemi
alle candele, negli ultimi giri, complice la pioggia, non può
completare la gara insieme a Levegh, Crossley, Claes e Branca a causa
dell'invasione di pista da parte del pubblico. Con la vittoria Fangio si
porta a 17 punti, ma Farina con i tre punti della gara e il punto
supplementare del giro veloce mantiene la testa con 23 punti. Fagioli
con il terzo secondo posto supera l'argentino di un solo punto
portandosi a 18 punti. La lotta per il titolo mondiale è sempre più un
affare privato tra i tre piloti di punta dell'Alfa Romeo.
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GP Belgio Francorchamps - Juan Manuel Fangio, Alfa Romeo 158, 1950
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Il XIV Gran Premio del Belgio, valido anche come XIII Gran Premio
d'Europa, è l'edizione del 1952
del Gran Premio del Belgio e del Gran Premio d'Europa.
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1952 - Alberto Ascari - Curva Eau Rouge - Spa Francorchamps
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Il
terzo turno del mondiale viene un mese dopo il Gran Premio di Svizzera,
durante il quale la Ferrari ha festeggiato diverse vittorie in giro per
il continente. Il 31 maggio però, accade durante una gara a
Monaco, un terribile incidente a Luigi Fagioli che morirà in
ospedale.
La Maserati non è ancora pronta con la sua nuova macchina e il suo leader, Juan-Manuel Fangio
è fuori dai giochi dopo un bruttissimo incidente avvenuto in una gara a
Monza. Questo lascia la Ferrari ancora una volta contro Gordini, HWM, Cooper-Bristols, una ERA, (con Stirling Moss alla guida), una Aston-Butterworth, una Frazer-Nash e una Veritas-Meteor.
Le
prove finiscono con Alberto Ascari in pole position sulla sua Ferrari,
seguito dai suoi compagni di squadra Nino Farina e Piero Taruffi. Jean
Behra e Robert Manzon sono in seconda fila sulle loro Gordini mentre
Paul Frère (HWM), Ken Wharton (Frazer-Nash) e Mike Hawthorn
(Cooper-Bristol) sono in terza fila.
La gara parte sotto la pioggia e Taruffi è protagonista di un
bruttissimo avvio, finendo in mezzo al gruppo, mentre Behra fa una
grande partenza e va davanti a Ascari e Farina. Anche Moss è tra i primi
ma la sua ERA si rompe ed è fuori. Ascari e Farina superano facilmente
Behra mentre Taruffi battaglia e recupera fino al sorpasso sul francese
al primo giro. Taruffi poi sbaglia alla Malmedy e Behra lo colpisce.
Nello stesso giro Manzon supera Hawthorn ed è terzo. Frere su HWM e
Brown su Cooper finiscono quinti e sesti.
Spa 1952 - Terza edizione del Gp. Ascari su Ferrari taglia il traguardo al comando
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Gran Premio del Belgio 1955
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Malgrado
gli stati d'animo di Eugenio Castellotti, di Vittorio Jano e dei
meccanici non siano dei migliori per via della recente scomparsa di
Alberto Ascari, a cui è seguito il ritiro ufficiale della Lancia
dalla Formula 1, grazie anche all'ennesimo potenziamento del motore (si
parla di oltre 265, forse 270 HP), la Lancia D50 ottiene addirittura la
pole position davanti alle Mercedes di Fangio e di Moss, che risultano
staccati di 5/10 di secondo l'argentino, e di 1”e1/10 l'inglese.
A seguire, la Ferrari di Nino Farina, la Maserati di Jean Behra, la
terza Mercedes di Karl Kling, la Maserati di Luigi Musso e via via gli
altri.
Al segnale di via, Fangio assume autoritariamente il comando, che
non abbandonerà più fino al traguardo. Nella sua scia si lanciano Moss,
Castellotti e Farina. Al 10º giro (poco meno di 1/3 di gara) la
situazione è: 1° Fangio (Mercedes), 2° Moss (Mercedes) a 11”, 3°
Castellotti (Lancia) a 41”, 4° Farina (Ferrari) a 44” Il quartetto
marcia in quest'ordine fino al 16º giro, dopodiché la D50 di Castellotti
deve abbandonare la lotta per il cedimento della trasmissione
(probabilmente del cambio
in particolare), forse troppo sollecitata dalla aumentata potenza del
motore. Il Gran Premio prosegue senza troppi scossoni, con i primi tre
posti occupati stabilmente da Fangio, Moss e Farina.
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Spa 1956 - Peter Collins su Ferrari davanti a tutti
Nel 1956, a sorridere è Peter Collins, che regala alla Ferrari la 3°
vittoria sul tracciato delle Ardenne. La pole (4° a Spa) è ancora
appannaggio di Fangio, passato alla Ferrari-Lancia, così definita dagli
addetti ai lavori per l’uso dei telai D50, ex Lancia. Dopo una partenza
non eccelsa su pista umida (4° alla fine del primo giro), l’argentino
conquista la vetta nel corso del 4° giro, per mollarla solo nel corso
del giro 24, a causa di un problema alla trasmissione. In testa, così,
va Collins, che ottiene la sua prima gioia nella massima categoria,
davanti al pilota di casa Paul Frere (Ferrari) e al duo Perdisa-Moss
(Maserati).
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Vista dalla griglia di partenza
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